domenica 17 aprile 2011

Pride and queer cruise


Settima e ultima parte


Due settimane dopo


Chin, Kono e naturalmente Danny Williams e Steve McGarret, sedevano attorno ad un tavolino all’aperto dell’Hilton Hawaiian Village. Si trattava di un posticino elegante dove cenare oppure, come in quell’occasione, gustare un drink pieno di ombrellini multi color.
Danny stava di nuovo raccontando come lui e il suo collega erano riusciti ad incastrare lo stolker intenzionato a fare fuori il governatore Barone. “Il profumo” confidò McGarret.
“Sapete, oltre che Rambo e Chuck Norris, è anche un segugio. Un misto tra Lassie e Rin tin tin!”
“Ma piantala! In ogni modo è così, il mio olfatto ha contribuito a portare sulle tracce di Ellen Browning, al secolo: Joshua Simon”
“Già, il travestito che si occupava del soggiorno dei passeggeri”
“Si era studiato la situazione per mesi” aggiunse Steve “incredibile!”
“Per fortuna che una volta messa a soqquadro la sua cabina, sono uscite fuori tutte quelle prove!”
“Non avendo un mandato di perquisizione ci siamo dovuti infilare di nascosto. Ma era tutto lì: vecchi articoli, mappe, e un hard disk con i file dove aveva appuntato tutti gli spostamenti del Governatore, compreso il progetto della crociera”
“Da bravo hacker è riuscito ad infilarsi nel database dei candidati ideali per arrivare a ricoprire quel ruolo!” Danny sorrise soddisfatto. Ancora fieri di quel risultato, i due amici si guardarono complici prima di brindare. Kono sorrise soddisfatta, mentre Chin mantenne la sua aria austera.


Era mezzanotte passata quando la Camaro di Danny si fermò nei pressi dell’abitazione di Steve. Era inusuale che la guidasse lui stesso, ma siccome all’appuntamento con i loro colleghi della Five 0 c’erano andati con quella, ora a Danny toccava il compito di riportare il capitano a casa.
“Dai, sali!” l’uso dell’imperativo di Steve risultò ancora più dolce in quanto Danny già ne pregustava il proseguo, ‘proseguo’ che da quando una quindicina di giorni prima, i due avevano ripreso contatto con la terra, era stato sempre uguale.
Steve e Danny avevano fatto l’amore ogni sera e ogni notte, proprio come la prima volta durante la crociera. Il flash di quel momento apparve nella mente del Seal all’improvviso facendolo sorridere.
“Pensavo fossi stanco”
“Non lo sono e ora baciami” Steven si piegò sul guidatore il quale smorzando un sorrisetto prima lo ricambiò, poi girò la testa davanti a sé.
“Non riesco ancora a crederci...” oscillò il capo lasciandosi travolgere dalla gioia che gli cresceva in petto.
“Che stiamo insieme?”
“Sì, proprio quello Steven McGarret! Che stiamo insieme! Non so proprio come sia potuto accadere”
“Ora entra e ti do un ripassino” rispose spavaldo. E in un flashback Danny rivisse la loro prima volta.

Si stavano baciando, il letto di quella cabina da mille e una notte accanto a loro. Un’alcova sensuale e romantica, il sogno di tutte le coppiette. Ma, nel loro caso, l’imbarazzo della prima volta li rendeva impacciati. Steve piegò Danny sul letto. Prima di iniziare a spogliarlo lo guardò: quanto mi piaci! Pensò mentre la salivazione che qualche attimo prima si era azzerata, improvvisamente diveniva abbondante. Considerò che se non avesse tenuto le labbra serrate, rischiava di sbavare mentre apriva la camicia. Con la punta delle dita tracciò piccoli cerchi che si allargavano piano, piano. Quando raggiunsero un capezzolo, la collisine provocò un brivido in Steve e un gemito gutturale in Danny il quale pensò: se queste sono le premesse, quando mi tocca oltre l’ombelico rischio seriamente di venire! Provò a darsi una calmata ma le labbra del collega erano tornate sulle sue e l’incalzare del bacio, lungo, passionale, umido, non face altro che rendere l’atmosfera ancora più incandescente. Poi, improvvisamente, la razionalità. “Togliti Steve! Il governatore è ferito, c’è un pazzo che attenta alla sua vita, non ha senso stare qui ad amoreggiare!”
“Finiscila Danno. E poi scommetto che ora lui sta facendo proprio lo stesso. Francisco lo starà consolando per bene” in quel momento le dita trovarono una porzione di pelle sotto la cinta.
Danny avvampò. “Non so quanto sia il caso che tu vada avanti”
“Non saprei proprio come fermarmi” ammise il Seal sorridendo sensuale. “Io ti amo Danny, e voglio fare l’amore con te. E ti assicuro che non c’è forza in cielo o in terra in grado di fermarmi!”
Di fronte a tanta sicumera, il detective si arrese, lasciandosi andare. Abbandonandosi finalmente alla passione, al piacere puro. Quando il palmo del suo superiore diretto gli afferrò il sesso eretto si aggrappò alle lenzuola. Bastarono pochi tocchi decisi a portarlo al culmine. Un estasi quasi dolorosa a cui non era più abituato.
“Cavolo... nemmeno con Emma Botton...” si lasciò sfuggire mentre finalmente il corpo smetteva di contrarsi.
“Chi diavolo è Emma Botton” chiese l’altro ridendo di gusto.
“La mia prima ragazza. La prima alla quale ho concesso di entrare in confidenza con il mio uccello”
“Capisco, mi stai paragonando ad un’adolescente dalla mano lesta. Carino da parte tua!”
“Sì, prendila pure così. Non te lo so nemmeno spiegare quanto ho goduto Steve” abbassò lo sguardo arrossendo.
“Guarda che io ho appena cominciato” rispose. A Danny suonò come una minaccia mentre lo guardava spogliarsi. Uno spettacolo da far impallidire il Crazy Horse! Quando il capitano fu nudo, eccitato e nudo, si sdraiò accanto a lui. Danny si mise di fianco osservandolo. D’istinto gli sfuggì: “Caspita, sei proprio bello!”
“Non sai quante volte ho fantasticato questo momento! Questo preciso istante Danny. Essere nudo davanti a te, mi guardi e ti faccio questo effetto”
“Sapevi che mi facevi questo effetto! Per questo trovavi sempre il modo di spogliarti davanti a me. Per farmi sbavare di fronte alle tue grazie!”
Steve rise: “Sì, lo ammetto, ti provocavo. Ma era solo perché volevo capire se ti piacevo davvero o fosse una mia fantasia”
“Non pensavo che Rambo avesse delle insicurezze”
“Ce l’ha eccome” sorrise abbassando le palpebre mentre si lasciava di nuovo assaltare la bocca.
Danny lo baciò. E quando si staccarono un attimo per riprendere fiato, si fissarono con quell’incredibile senso di dolce inquietudine che coglie tutti gli innamorati la prima volta.
“Ti amo Steve, non ho mai provato qualcosa del genere” ammise improvvisamente serio. Steve capì che era spaventato dalla potenza di quel sentimento e lo rassicurò abbracciandolo. Dopo essersi coccolati per qualche minuto, le labbra di Danny Williams tornarono operose: baciò ogni angolo del viso di Steve, ogni anfratto. Si spostò poi sul collo. Succhiò il pomo, leccò la fossetta poco distante. Nel frattempo il beneficiario di tutte queste attenzioni si agitava spingendo le spalle di Danny verso il basso. “Non essere impaziente!” lo rimproverò il poliziotto.
“Spiegami perché non dovrei”
“Al corso di ‘noi uomini duri’ non vi hanno insegnato a resistere ai miserabili piaceri della carne?”
“Mai voluto resistere ai miserabili piaceri della carne!” ribatté ironico ma davvero stizzito per la lentezza con la quale l’amante aveva intrapreso il cammino verso il ‘caldo’ sud.
Danny si ritrovò tra le labbra la peluria del petto di Steve. Assaggiò la pelle sudata, sperimentando sensazioni sconosciute e assolutamente fantastiche. Sebbene fosse ancora impiastricciato dall’orgasmo consumato pochi minuti prima, il suo sesso tornò vigile. “Fammi godere” sentì sussurrare a Steve con voce roca. Dopo aver superato la distesa degli addominali e le foreste pluviali del pube, la bocca trovò il lungo (e piuttosto largo) baluardo maschile che si erigeva fiero verso l’alto. Danny pensò che sfidava fieramente la legge di gravità. E che non c’era da sorprendersi. Dopotutto era il simulacro della virilità di Steve McGarret, un concentrato di testosterone. Il suo pene non poteva essere ‘normale’. E Danny Williams odiò con tutta la sua forza Chatrine mentre la sua bocca prendeva confidenza con la novità. Steve ondeggiò il bacino spingendosi verso il volto del compagno. Questa volta fu lui a doversi aggrappare alle lenzuola e, come il più normale dei normali, soccombere al piacere che fuoriuscì scompostamente. Danny pensò che se non avesse percepito il sapore di sperma un attimo prima. quel getto così abbondante e violento avrebbe potuto soffocarlo a morte.
No, non c’era niente di normodotato in Steve, tantomeno nelle sue mutande!
“Interessante! Anche Rambo perde il controllo!”
“Interessante, un detective con un tale talento...”
“Davvero? Sono stato bravo?”
A Steve fece tenerezza quella domanda. Cosicché tornò a cercare le labbra. Di nuovo nessuno dei due si preoccupò degli umori nei quali amabilmente sguazzavano. E nessuno dei due si preoccupò di usare precauzioni quando, lasciando Danny al quanto interdetto, Steve catturo tra le dita un abbonante noce del suo liquido, per lubrificare. “Ok che mi fido di te. Rambo non mi attaccherà nessuna malattia, però...”
“Starò attento, non ti farò male”
“Davvero Steve, quella specie di proboscide... per carità, con questo non voglio dire che non sia carino, ha pure un buon sapore, ma rischia seriamente di mandarmi al creatore! Se spingi un po’ troppo, potrei restare strangolato dal mio intestino!”
Steve scoppiò in una fragorosa risata. “Avrò l’accortezza di non ucciderti con il tuo intestino ma non ti garantisco...” si bloccò.
“Non mi garantisci?”
“Non ti garantisco che non morirai di piacere”
Danny deglutì, poi, ritrovata la solita ironia, ribatté: “Come siamo spocchiosi”
“Solo esperienza”
“Non lo voglio sapere” imbronciato, Danny girò il viso per evitare il suo sguardo. Prontamente, Steve lo voltò dalla sua parte con la mano.
“Per me sei il primo Danny”
“Anche per me sei il primo...”
“Non intendevo uomo. Intendo il primo... il primo essere che mi fa perdere la testa completamente. Il primo essere di cui mi sono innamorato”
La sorpresa fece sussultare Danny: “Dici sul serio?”
“Tu hai amato Rachel, io solo storie di sesso. Certo ho la mia missione. Sono Rambo, come dici tu. Ma di fronte a te, a quello che provo per te Danny, non sono nemmeno un soldato semplice. Meno di una mezza calzetta”
“Io... io..” balbettò l’altro in preda all’emozione.
Steve gli scostò una ciocca bionda che ricadeva davanti agli occhi azzurri: “Tu mi hai completamente disarmato! L’amore che provo per te mi ha disarmato. E per la prima volta in vita mia sono davvero felice. Con te e Grace, sono pronto per una vita di coppia. Sempre se tu lo vorrai”
“Lo voglio! E mi fido di te”. Dopo quella frase non restò che ai loro corpi comunicare quello che la voce aveva enunciato. E non fu poi così doloroso come Danny aveva temuto.


E dopo quindici notti d’amore, non lo era davvero più. Solo la luna a spiarli, a spiare Danny a cavalcioni su Steve, che si puntella per accoglierlo. Che strizza gli occhi cercando di adattarsi a quell’improvvisa intrusione, pregustando già il piacere che di lì a poco lo avrebbe travolto. E Steve a muoversi lentamente, in quella piacevole collisione. Alla confusione del potente orgasmo che li investe lasciandoli annichiliti, senza fiato. Due pugili distrutti dopo in quindicesimo round. Due naufraghi alla deriva. Due innamorati consapevoli di non essere nulla l’uno senza l’altro.


FINE