martedì 22 febbraio 2011

Pride and queer cruise


(image by nip/tuck Sean and Christian)


N.B. chi mai potrebbe avermi ispirato Michel e Francisco? :D


Terza Parte



Dopo aver dato finalmente il degno sfogo al suo corpo, a Danny sfuggì un’esclamazione di rabbia. Era stanco di docce solitarie, di pensieri lascivi nei riguardi della persona sbagliata. Che più sbagliata non si può! Scosse la testa detestandosi. Da quando aveva rotto con Rachel solo qualche timida uscita, nessuna relazione degna di questo nome. Nessuno sbandamento per una donna. E poi, senza rendersene conto, aveva iniziato a provare attrazione per il suo collega. All’inizio non ci aveva dato peso, raccontandosi la bugia che passando così tanto insieme ed essendo Steve così dotato, ciò che provava si chiamava ammirazione. Un’ammirazione tale da sconfinare dai binari di un ‘normalissimo’ rapporto buddy-buddy. Ma da quando la sua vita correva a fianco di quella di Steve le parole normale e regolare avevano assunto tutt’altro significato. Non era normale di certo che ogni volta che aveva avuto l’occasione di vederlo mezzo nudo, le centraline del suo cervello avevano fatto tilt e tutto il suo corpo aveva gridato: LO VOGLIO! E poi era entrato prepotentemente nei suoi sogni, sempre meno vestito, sempre più vicino, sempre più disponibile, accattivante, seducente. Fino a quando, una mattina, si era sorpreso a dirottare il sogno, e perfettamente vigile la sua mano lo aveva trascinato nel solitario calvario degli innamorati che non osano avvicinare l’oggetto del proprio amore. In parole più spicciole: da quando aveva capito di amare Steve, Danny Williams, riusciva ad avere un vita sessuale solo grazie a lui.
Una volta fuori dal bagno scoprì che il collega era già uscito. Convinto che sarebbe tornato a momenti decise di vestirsi alla velocità della luce. Dalla valigia tirò fuori una camicia seria, bianca a righe celesti, un pantalone blu e quando fu vestito scelse un paio di comodi mocassini. Il protrarsi dei minuti senza Steve lo fece allarmare. Smise di indugiare ed uscì a cercarlo. Dopo qualche giro senza meta, lo trovò in quello che sembrava un emporio. Era sorridente, la faccia di qualcuno che ha contratto un buon affare e la busta che teneva tra le mani ne era la prova.
“Tutto ok?” Danny lo affiancò facendolo trasecolare.
“Pensavo ti stessi docciando”
“Beh ho finito da un po’ di ‘docciarmi’. Tu, piuttosto, gay da un giorno e già shopping dipendente?”
“Sei vittima degli stereotipi Danny! Mi sono solo accaparrato un costume per la festa in maschera di stasera”
“Festa in maschera hai detto?”
“Già, tema vintage. Per fortuna ne erano rimasti parecchi e credo di aver trovato quello che fa per noi”
“Mah” il detective allargò le braccia sconsolato mentre lo seguiva. “Dove stiamo andando Steve?”
“A provare questi” oscillò il misterioso acquisto sotto il suo naso: “Ho il dubbio che il pantalone a te stia largo e se occorresse un orlo...”
“Non mi dirai che ti sei portato appresso il kit da cucito?”
“Perché ti sorprende?”
“Già, hai detto bene!” alzò la voce: “Perché mi sorprende! Tutti durante una missione sotto copertura in una nave da crociera prevedono che dovranno fare un lavoro di rammendo, cretino io che mi stupisco!”
“Hai deciso di mettere i manifesti? Gridalo forte che siamo poliziotti sottocopertura!”
Danny rispose con un profondo sospiro: “Ok, che intendi fare?”
Steve azzerò ogni sua possibilità di rispondere con un sorrisetto dolcemente disarmante. “Perché ora sorridi... c-c-così?” balbettò.
“Perché ho capito che ti sei offeso perché ti ho dato del tappetto dicendo che hai bisogno di un orlo. Scusa”
“In verità non era per questo e comunque non mi sono offeso”
“Ok Danny, va bene”
“E non sono un tappetto. Sono alto quanto basta e non ha mai dato fastidio a nessuno!”
“No, certo, hai ragione: sei normalissimo” passando davanti ad un gruppetto di uomini seduti a bere cocktail a bordo piscina, Steve appoggiò il braccio attorno alla spalla del partner pressandosi su di lui
“Ehy!”
“Amore mio, certo che non sei basso, sei proporzionato alle mie esigenze” Steve alzò volutamente il tono. Quella frase maliziosamente allusiva ebbe come risultato di far tirare i pantaloni del brevilineo che quando fu in grado di parlare, ruminò: “Bastardo!”
A pochi metri dal solarium Steve si bloccò: “Dopo che ci siamo provati questa roba andiamo in piscina?”
“Vuoi prendere il sole?”
“Possiamo rilassarci, e intanto sbirciare se c’è qualche movimento sospetto”
“Io scommetto che invece hai deciso di mettere in vetrina tutti i muscoli e far sbavare di invidia quei tizi”
“Invidieranno te non me” ammiccò Steve facendo arrossire l’amico, già in apnea all’idea del collega in costume da bagno! Danny si domandò come avrebbe fatto, di lì a poco, ad esibirsi egli stesso in costume adamitico con certi desideri fissi in testa e fu lieto di aver quanto meno espletato la pratica ‘doccia’ da non molto. Anche se non sembrava aver avuto i risultati sperati. Si stava rassegnando a convivere con gli ormoni impazziti.

Appurato che la maschera di carnevale di Danny non fosse lunga, come sospettato maliziosamente da Steve, alle sedici e venti, dopo aver separatamente e pudicamente indossato il proprio costume da bagno a turno nella toilette, raggiunsero la piscina che nel frattempo sembrava essersi ulteriormente popolata. Gay starnazzanti e altri più miti, occupavano lettini e l’acqua. Come sottofondo musicale gli Abba con Dancing Queen. All’ingresso della coppia furono in molti voltarsi. E quando Steve tolse l’accappatoio dando sfoggio del costume blu con una striscia verticale ai lati, ma soprattutto di un fisico da sballo, il 99% dei presenti sospirò, compreso Danny che però sospirò anche di gelosia e risentimento.
“Avrei dovuto portare la pistola e stenderli tutti! Ma come si permettono a mangiarti così con gli occhi? Non lo sanno che sei mio?” se Danny era ironico (e non lo era) non lo sembrò affatto!
“Come lo sanno se mi stai così staccato?” lo provocò Steve. Danny non abboccò ma di lì a poco fu Steve a rendere palese che fossero una coppia. “Ti spalmo la crema, amore?” strillò: “non vorrei che ti scottassi. La tua carnagione è così delicata...”
“In effetti sì, mi scotto con facilità” ammise già rosso e non per via del sole Hawaiano.
“Sdraiati”
Danny obbedì scegliendo la posizione bocconi e pentendosene immediatamente. Quando le grandi mani del Seal accarezzarono la pelle resa umida dal sudore, un lungo brivido lo trapassò da parte a parte. Con un massaggio dolce e allo stesso tempo deciso, Steve depositò la protezione dal collo alle spalle, dalle spalle alle braccia, per poi risalire sul petto, lo stomaco, il ventre. E poi sulle gambe....
“Ok, se volevi impressionarmi ci sei riuscito benissimo!” bofonchiò Danny quando fu in grado di parlare.
“Sì?”
“Intendo dire che sei un magnifico massaggiatore”
Steve ridacchiò borioso: “E non hai visto ancora niente” gli sussurrò all’orecchio per essere sicuro che nessun altro captasse la rivelazione. Presi come erano dalle loro smancerie, non si accorsero di un giovane uomo barbuto che li fissava rapito. “Siete davvero una bella coppia” enunciò facendoli trasalire. “Così belli e innamorati, scommetto che state insieme da poco”.
Per non incorrere in una gaffe, Danny si affrettò a rispondere: “Sei mesi, questa è la nostra prima vacanza, vero amore?”
“Infatti, avevamo intenzione di non uscire dalla stanza ma poi ci siamo detti che i nostri colleghi, se fossimo tornati troppo pallidi, ci avrebbero preso in giro”
“Già” ruminò a mezza bocca Danny pensando: sempre il solito esagerato! A che serviva quell’allusione gratuita? E poi che colleghi?
“Che lavoro fate?” chiese l’uomo poi si scusò: “sono stato invadente, e non mi sono nemmeno presentato: Adam Princes”
“Steve McGarret, siamo broker finanziari, piacere” la stretta di mano risultò leggera e poco significativa. Steve ne trasse che gli omosessuali, a differenza degli etero, non ci tenevano a stritolare la mano quando si presentavano. Cosa per cui decise che per tutta la crociera, non avrebbe più esagerato con le strette.
All’arrivo in piscina del governatore Michel Barone, Adam, l’uomo barbuto che aveva intrattenuto Steve e Danny, sembrò distrarsi al punto che entrambi i poliziotti ebbero lo stesso sospetto.
“Potrebbe essere lui, non ha nemmeno un compagno” suggerì Danny.
“Ci sono almeno altri quaranta uomini single e ognuno di loro potrebbero essere lo stalker per lo stesso motivo. Le coppie in definitiva non sono così tante” ribatté Steve pensieroso.
“Sì ma avrai notato pure tu come guarda Barone”
“È un uomo estremamente attraente Danny, forse tu non te ne rendi conto perché preferisci altro ma ti assicuro che oggettivamente, anche se ha superato già i quaranta, è sicuramente un gran pezzo di manzo”
Quell’ultima affermazione fece aggrottare le ciglia del detective: “E da quando te ne intendi di fisici maschili?”
“Non ci vuole un master per riconoscere un uomo sexy da uno insignificante. Anche perché le caratteristiche sono più o meno le stesse delle donne: corpo asciutto e ben definito, gambe slanciate e torace non tozzo. Chiaramente un bel sedere”
“Fiuuuu, dunque io siccome sono un tappetto tozzo, con gambe tutt’altro che slanciate, sarai il prototipo dell’insignificante?”
“Però hai un bel sedere...” sogghignò Steve. Distratti, non si resero conto che nel frattempo, a far compagnia al governatore, era arrivato il suo boyfriend. Di qualche anno più giovane, Eduardo Francisco anche era un bell’uomo. Ecuadoregno, da alcuni anni la sua occupazione principale era la carriera politica del compagno. Danny li sbirciò amoreggiare senza sentirsene infastidito, tutt’altro... Si scoprì invidioso e desideroso di poter fare altrettanto. Il problema era che, oggettivamente, in quella nave, non c’era nessuno con il quale avrebbe potuto pomiciare. Allora perché se mi volto dalla parte di Steve , la salivazione mi si azzera e ho solo una voglia matta di baciarlo? Scosse la testa, contrariato dal quel pensiero.
“Non sono stupendi?” commentò Steve rivolto alla coppia baciante. Danny si sentì libero di poterli guardare direttamente: occupavano lo stesso lettino, Michel con la testa poggiata sul torace del compagno e questi che gli accarezzava i capelli lisci smossi dal vento. Alle loro spalle il cielo terso. Una cartolina d’amore. “Potremmo essere noi due” sussurrò Danny cercando di mantenere un tono ironico, ma gli riuscì così male che si odiò per quanto affermato, al punto che desiderò mordersi la lingua. “Potremmo” fu la risposta criptica con il quale lo lasciò sconcertato. Danny restò di sasso cercando di mettere ordine ai suoi pensieri e il pomeriggio passò così, senza che altri scossoni inquinassero quella apparente pace.

lunedì 14 febbraio 2011

Pride and queer cruise




Fandom: Hawaii five 0
Pairing: Danny Williams/ Steve McGarrett
Storyline: corrente
Spoiler: probabilmente
Rating: slash


Un grazie specialissimo a Mary che mi ha dato la possibilità di conoscere Danny Steve, due muse spettacolari... kisss


Seconda parte

Il giorno seguente mischiati ad altre coppie dello stesso sesso e single, Steve e Danny attendevamo di essere imbarcati per partecipare all’esclusiva crociera gay che avrebbe fatto tappa tra le più belle isole dell’arcipelago Hawaiano.
Dopo battibecchi vari avevano scelto un look informale: camicia in perfetto stile hawaiano e pantaloni al ginocchio. Le calzature però confermavano il loro voler restare poliziotti pronti a correre dietro il nemico: scarpe da ginnastica! Danny avrebbe preferito un completo due pezzi e avrebbe rinunciato persino alla cravatta, ma sapersi con una buffa camicia e un pantalone altrettanto ridicolo, lo faceva torcere dal nervoso. Poi l’occhio cadde sul compagno e uno sbuffo di riso incontrollato affiorò sul suo viso.
“Smettila di sfottere, non sei conciato meglio di me”
“Incredibile! È come vedere Rambo pronto per una gita al mare!”
“Finiscila” Steve oscillò la testa e di lì a poco furono lasciati passare. Si accodarono agli altri gruppetti e dopo alcune rampe arrivarono finalmente nella parte intermedia della nave. Come di prassi, bellezza e lusso la facevano da padrona. La bellezza esotica del panorama, con il mare cristallino e i gabbiani a giocare a rincorrersi nel cielo fuori e il lusso di tutto ciò che guardavano e calpestavano. L’oro predominava sul resto così come gli specchi, posti ovunque a ricordare a Danny e Steve che stavano compiendo un lavoro sotto copertura, tra l’altro per scongiurare la morte di un noto politico, e mettendo in pericolo la propria vita. Allora perché si sentivano come due clown?

Dopo aver consumato un ricco cocktail di benvenuto, una mezza donna con un vestito dal taglio maschile ma perfettamente truccata con tanto di parrucca, un caschetto nero e liscio, descrisse il programma della giornata, le tappe della crociera e informò i passeggeri che di lì a poco sarebbero stati condotti nelle loro magnifiche cabine. Allo sola idea di trovarsi in una stanza super elegante e super romantica, probabilmente provvista di un solo letto matrimoniale, le gote di Danny divennero color porpora.
Prima di essere alloggiati furono condotti nella sala conferenze dove erano state collocate decine di sedie di fronte ad un palco. Dopo pochi minuti di attesa, il governatore dell’Alabama Mr. Michel Barone fece il suo ingresso, al suo fianco Eduard Francisco, l’ex collega di Chin nei Peace Corps. Entrambi due uomini affascinanti ed estremamente normali, ebbe modo di notare Danny che, come lo stesso Steve, conservava un’immagine dei gay un tantino retrograda. Invece, Michel e Eduard apparivano maschili, in perfetta forma, aitanti e sicuramente molto, molto innamorati. Il discorso verté da prima sulla magnificenza delle Hawaii, sull’organizzazione fantastica che aveva permesso quella crociera e poi, lungamente, di diritti dei gay. Fu in quella che a Danny scapparono un paio di sbadigli di troppo, presto redarguito dal suo ‘compagno’ con una gomitata.
“Che c’è? Tu non ti annoi Steve?” nella sua voce ironia.
“Shiiii, finiscila!”
Steve, ebbe modo di notare, sembrava tutt’altro che annoiato. Il detective considerò con grande stupore che non sembrava affatto recitasse la parte di un omosessuale attento alle rivendicazioni di quelli come lui, ma che fosse davvero interessato all’argomento!
Alla fine del convegno, gli ospiti furono guidati nel punto informazioni dove la stessa front office che aveva dato loro il benvenuto, indicò a ciascuno la propria cabina, compresi Danny e Steve. Fingendo un’indifferenza che nessuno dei due poteva vantare, si mossero lungo una mezza dozzina di corridoi e scale fino a giungere di fronte alla dimora loro destinata. Dopo una tossita nervosa, Steve lasciò a Danny l’onore di far scorrere la scheda magnetica nella feritoia.
“Prima te amore” lo incitò ironico.
“Dovresti prendermi in braccio lo sai?”
“Non rompere Danny, non ci siamo mica sposati e questa non è la nostra casa”
“Scommetto che Rambo nemmeno ce la farebbe a tirare su queste centocinquanta libbre!”
“Dici?”
Senza nemmeno che se ne potesse rendere conto, Danny si ritrovò a guardare il soffitto: Steve non solo lo aveva sollevato ma lo stava come niente trascinando verso il letto.... e che letto! Con un tonfo deciso, il detective planò sul comodo talamo, un’alcova degna del più romantico dei viaggio di nozze. Leggermente affannato Steve si piegò su di lui. La mano alla sua destra, l’altra per scostare una ciocca bionda sfuggita alle altre gelatinate.
“Hai perso la scommessa”
“Non abbiamo scommesso niente!” riuscì a ribattere Danny con un filo di voce. L’emozione di trovarsi sdraiato su di un letto con Steve pressato su di lui che non trovava di meglio da fare che carezzarlo, stava generando nell’americano un’emozione anche più spossante rispetto a tutte quelle con cui da tempo conviveva. Se non riesco a calmarmi in una situazione dove siamo ancora tutti vestiti e in pieno giorno, come farò di notte e magari mezzi nudi? Si chiese tremando, mentre gli occhi intensamente blu e indagatori continuavano a studiarlo.
“Tutto ok Danno?”
“Vorrei farmi una doccia, mi lasci passare?” fintamente stizzito, Danny spostò il braccio del compagno che gli impediva di alzarsi e lo superò. Dopo una tossita nervosa riuscì finalmente a raggiungere il bagno. Anche quella stanza gridava lusso e sensualità. Sospirando si tolse gli abiti rabbiosamente. L’idea di essere nudo con un solo muro a dividerlo da Steve lo mandava in panico. Cercando di scacciare quel pensiero dalla testa, si buttò a capofitto sotto l’acqua.

Nel frattempo Steve guardava la porta che lo divideva da Danny sospirando di piacere. Già pregustava il momento nel quale sarebbe uscito, sicuramente rosso in volto, con l’accappatoio a coprire la nudità. Al pensiero qualcosa sfarfallò nel suo stomaco, gli succedeva tutte le volte che si trovava in una situazione ambigua con lui o tutte le volte che pensava a lui senza niente... eccitandosi scosse la testa. Si accusò per quello che sentiva: “Non posso stare qui, lo metterei in imbarazzo” mormorò. Decise di alzarsi. Avrebbe fatto una ricognizione. Ritornato il Seal impavido e ragionevole, ricordò a se stesso che erano in quella nave da crociera per una missione, non certo per un viaggio di piacere. “Piacere... ” la parolina gli sfuggì dalle labbra. Sarebbe bastato così poco, pensò. Attendere che Danny uscisse dal bagno. Scambiarsi uno sguardo carico di tensione. Steve iniziò a fantasticare sul proseguo e le immagini si tramutarono ben presto un filmino porno! “Ok basta così” provò a convincersi. Ma arrivato alla porta un’altra volta tentennò: aveva capito già da tempo che pure Danny provava attrazione per lui. Un’attrazione tra l’altro molto forte, tale da superare anche quella barriera di razionale perbenismo che lo contraddistinguevano. Sapeva che sarebbe bastato poco, niente chiacchiere, niente tecniche di seduzione. Pensò che Danny non avrebbe voluto parole da lui, non si sarebbe aspettato parole da lui. Ma un bacio, un bacio improvviso, di quelli che tolgono il respiro, che non ti fanno ragionare, o che ti fanno finalmente ragionare...
“Piccolo Danny, se solo sapessi che anch’io provo per te le stesse cose...” con quel pensiero riuscì finalmente ad aprire la porta e lasciare la cabina.

sabato 12 febbraio 2011

Pride and queer cruise


Immagine: Tom Hanks e Antonio Banderas in Philadelphia

Fandom: Hawaii five 0
Pairing: Danny Williams/ Steve McGarret
Storyline: corrente
Spoiler: probabilmente
Rating: slash


Prima parte

Stanno ballando un lento in mezzo ad un’altra dozzina di uomini, alcuni in frak. Sulle loro teste lampadari ornamentali e attorno a loro il via vai dei camerieri. In quella nave da crociera dal lusso più sfrenato, Danny e Steve stanno ballano abbracciati. Perché? È quello che si domanda il detective deglutendo. Perché soprattutto sto così bene… s’interroga sull’orlo di una crisi di nervi o semplicemente sul punto di non riuscir più a trattenersi. Guarda davanti a sé, all’altezza delle spalle di Steve. Perché che se guardasse verso l’alto, incontrerebbe gli occhi intensamente blu del collega, e, a quel punto, forse non riuscirebbe più a reprimere ciò che prova. E ciò che prova non lo vuole provare, non lo sa spiegare…
“Tutto ok Danno?”
“Sì, certo, tutto ok… Perché?”
"Mi sei sembrato pensieroso”
“Nessun pensiero dolcezza” ehm… dolcezza? Ora non ci sente nessuno... forse dovrei comportarmi normalmente… forse.
Dopo un sospiro indotto da un crogiolo di sensazioni, sconforto e piacere, dubbio e desiderio, lealtà verso se stesso e la volontà ferma di negare fino alla fine, con la mente Danny torna indietro.

Cinque giorni prima


Steve tornò negli uffici della Five 0 con un’espressione che non dava adito a dubbi: problemi! Era stato dalla governatrice e sia Kono, Chin e naturalmente Danny, sapevano che quando Steve McGarret tornava con quel piglio da un’incontro con le alte sfere, di lì a poco ci sarebbe stato qualcosa da risolvere.
“Tutto ok?” Danny si avvicinò al capitano. Questi gli rispose scuotendo la testa.
“Non direi ok”
“Che succede?” gli si avvicinò anche l’asiatico e a seguire la giovane poliziotta, tutta orecchi.
“Il governatore è preoccupato per le sorti di Michel Barone”
“E sarebbe?” chiese Danny alzando un sopracciglio.
“Un suo caro amico, e governatore dell’Alabama, in prima linea a favore dei diritti degli omosessuali”
Quell’ultima informazione ebbe come risultato di far sbiancare e sudare l’agente biondo, il quale aveva appena scoperto che il termine ‘omosessuali’ sulla bocca di Steve aveva un fascino particolare, oltre che effetti collaterali, tipo il bisogno di sistemarsi il cavallo dei pantaloni!
Kono intervenne destandolo così dai suoi pensieri ambigui. “Lo conosco, poche settimane fa è stato ospite da Oprah. Stava parlando di un viaggio alle Hawaii di fatti”
“Si tratta di una crociera organizzata per raccogliere dei fondi a favore della lotta per i diritti degli omosessuali. In stati come Alabama, Texas e Wyoming accadono ancora dei fatti di cronaca raccapriccianti”
“Già” fu il commento di Danny che abbassò la testa riflettendo tra sé: ma da quando un ex Seal con un buon 30% di testosterone in più del normale, si preoccupa dei diritti degli omosessuali? E soprattutto perché mi sto eccitando così?!
“Comunque sia, la questione è che Barone negli ultimi mesi è stato preso di mira da uno stalker, ma nonostante questo si ostina a non voler prendere in considerazione una scorta”
“Dunque ti ha chiesto di tenerlo d’occhio” terminò Chin perspicace .
“Patricia è davvero molto spaventata. Dice che il governatore ha già ricevuto foto che lo ritraggono insieme al compagno e ha anche scoperto che lo stalker ha annunciato su vari siti internet che lo avrebbe seguito alle Hawaii per fargli la pelle”
“Uno schifoso omofobico” terminò Kono con un’espressione che tradiva tutto il suo disgusto.
“Scusa, non ti seguo” intervenne a quel punto Danny: “Tu pensi di passare inosservato durante una crociera gay?” ridacchiò con sarcasmo. “Lo capirebbe chiunque che sei un fake!”
“Lo prenderò come un complimento!” Steve gli smollò una piccola pacca sulla spalla: “è per questo che andremo in coppia”
“In coppia?” ripeté Danny divenuto più rosso dell’abito da babbo Natale che aveva indossato per sua figlia durante le ultime feste.
“Certo!” a sorpresa il capitano affiancò l’altro collega e gli passò un braccio sulle spalle, in un gesto di affettuoso cameratismo : “Io e Chin saremo una bella coppia mezza esotica, che ne dite?”
“Scherzi?” il diretto interessato fece tanto d’occhi fissandolo con sdegno e stupore.
“Non è una buona idea” scattò Danny come se fosse stato pizzicato da una tarantola.
“E perché non lo è” Steve si staccò dall’altro collega per fronteggiarlo.
“Non so… è pericoloso, e poi vuoi due insieme sareste anche meno credibili di te da solo”
“In effetti non ha tutti i torti” intervenne a quel punto Kono: “Tu e Danny sembrate molto più coppia”
Entrambi trasecolarono e voltatosi di scatto chiesero praticamente all’unisono: “Cosa te lo fa pensare?”
“Prima di tutto bisticciate di continuo, come una coppia che tenta di tenere viva la tensione sessuale. Secondo è indubbio che sotto sotto vi volete un gran bene… e terzo….”
“Non occorre anche terzo!” provò a bloccarla Danny senza successo.
“Terzo si capisce capo che Danny è contrariato all’idea di mandarti con Chin perché è geloso e sono convinta che la voglia fare lui la parte del tuo ragazzo!”
“Non è vero! Non per quello ma….”
“Ma cosa?” Steve lo squadrò con intensità.
“Perché non mi va di stare qui con le mani in mano mentre due miei colleghi rischiano la pelle!”
“Preferisco Chin” decretò serio alla fine Steve. L’asiatico fece sì con la testa e a quel punto Danny offeso quanto le sorelle di cenerentola snobbate dal principe azzurro, batté la ritirata senza aggiungere altro.

Danny era tornato a casa, se un monolocale arredato si può definire tale, da appena dieci minuti quando suonarono alla porta.
“Tu proprio non capisci…” appena aperto al suo diretto superiore, a Danny venne voglia di richiudere subito.
“E cosa non capirei? Che preferisci lavorare con Chin?”
“Io sto solo dicendo che tu hai una figlia, e se si tratta di lavori pericolosi come infiltrati preferisco avere qualcuno che come me non lascerà orfano nessuno”
A quella frase Danny sbiancò: “So benissimo come la pensi in proposito. Slavaguardare i padri prima di tutto! Ma non pensi a te? Non pensi a…” si trattene. Che stavo per dire! Maledizione sono uno stupido!
“Di che parli Danno”
“Intendo dire a tutti quelli che ti vogliono bene. No tu non ci pensi perché tu sei Rambo e se non ti butti nel vulcano, se non fai l’impavido giustiziere della notte, non sei contento”
Proprio in quel momento uno squillo saturò l’aria:
“Conosco Edward, il compagno del governatore” Fece sapere Chin, la voce leggermente affannata “Ho visto le foto e… caspita è davvero piccolo il mondo!”
“Lo conosci?” Steve ripeté incredulo.
“Faceva parte peace corp e lui si ricorderà benissimo del fatto che sono eterosessuale. Fosse altro perché sono stato insieme ad una sua compagna!”
“Ok”
“Ne sarà felice Danny” concluse ridacchiando. Steve gli attaccò il telefono in faccia.
“Che succede?”
“Quante camice firmate hai?” Steve lo superò con una leggera spallata ed entrò nell’abitazione.
“Prego?”
“Devi passare per gay. Un gay in vacanza con il suo ragazzo. Camice di stilisti italiani sarebbero utili. La cravatta non penso. Ma se è di Dolce&Gabbana, perché no. Ma i capelli lasciali pure così, sono certo che quelli vanno bene”
“Stai dicendo che verrò io con te?” era sbalordito.
“Chin non può, ha avuto a che fare con il compagno dell’uomo da proteggere. E siccome l’uomo da proteggere non vuole essere protetto, portare lui comprometterebbe la copertura. Verrai tu come volevi, sei contento?”
“Steve mi stai chiedendo se sono contento di fare una crociera gay e fingermi gay e fidanzato con te?” perché detto così sembrava peggio di una condanna a morte...
“Cenette a lume di candela, serate all’ombra di una romantica luna. Dormire nella stessa stanza…”
Danny stava per sprofondare perché Steve continuava a fissarlo così intrigante che, da un momento all’altro, avrebbe potuto sciogliersi.
“Ok, se hai finito di sfottere ti dico che: punto primo non ho cravatte firmate da stilisti italiani né stilisti italiani firmati da camicie… cioè volevo dire… al diavolo! Hai capito cosa intendo!”
“Prepara la valigia” terminò atono Steve prima di battere la ritirata.

Benvenuti


Ciao a tutti! Questo blog è stato creato per tutti quelli che amano Steve e Danny, la magnifica coppia di Hawaii five 0.
In questo Blog saranno presenti foto, fan fiction, video e aggiornamenti riguardanti il telefilm che ricordiamo sbarcherà in Italia il 27 Febbraio su rai due, in seconda serata.
Spero che saranno in tanti ad apprezzarlo come è successo a me e come sta succedendo in USA dove il remake del Hawaii zero cinque, è divenuto già telefilm di culto.