lunedì 14 marzo 2011

Pride and queer cruise




Quinta parte

Le labbra di Steve non arrivarono a quelle schiuse del detective. Pochi attimi dopo entrambi gli uomini, probabilmente gli unici eterosessuali di tutta la nave, tornarono tranquillamente ai rispettivi ruoli.
Il pomeriggio proseguì tranquillo e dopo la ricca cena a base di pesce e specialità hawaiane, si concessero una puntatina in discoteca dove con la solerzia di sempre Danny e Steve controllarono che attorno al governatore non ci fossero movimenti sospetti.
Erano ormai le due di notte quando, svogliatamente, si ritirarono nella loro stanza. Un po’ brilli, i due infiltrati scivolarono sotto le lenzuola fresche di bucato e con l’odore salmastro del mare. La seconda notte nello stesso giaciglio, ma, questa volta, almeno da parte del Seal, nessun imbarazzo di sorta. Appena toccata la testa sul cuscino, Steve iniziò a russare rumorosamente, dimentico della situazione. Danny invece non dormiva. Sdraiato di profilo osservava con il cuore in gola il collega steso sulla schiena, il viso rivolto al soffitto, la bocca leggermente aperta, i capelli sparsi in aloni ordinati. Un simulacro di bellezza e virilità. E quando fu sicuro che dormisse profondamente, osò. Con l’indice tracciò una linea immaginaria che partiva dalla fronte e percorse con la delicatezza di un volo di farfalla il volto. Il dito toccò il naso, con estrema cautela le labbra. Boccheggiando le superò per raggiungere il mento e spostarsi sulla gola, il pomo d’Adamo, la fossetta alla base del collo. Danny era in preda ad un’eccitazione senza precedenti. E non solo per il desiderio, atroce, di baciarlo, di spogliarsi e spogliare l’oggetto del suo desiderio, fondere il proprio essere nel suo e lasciare che lui facesse lo stesso. La fantasia divenne così audace e realistica che una fitta dolorosa lo trafisse tra le gambe come se la sua mente fosse stata in grado di simulare quella sensazione. Deglutì. Intanto il dito era giunto al petto vestito solo da una camicia e sotto di essa Danny immaginò la pelle calda, la peluria soffice e attraente. Malgrado il buio e l’emozione riuscì a indovinare dove fossero i capezzoli. Ne accarezzò uno attraverso la stoffa, ormai in balia di quelle emozioni travolgenti. Capì di essere vicino al rilascio quando la sua mano, ormai autonoma, scollegata dal cervello, raggiunse gli addominali tesi nonostante la pace del sonno. Steve McGarret era sempre vigile, pronto a scattare anche mentre dormiva! Sorpassò anche il ventre. Tra la camicia semi aperta e i pantaloni tenuti a vita estremamente bassa, le dita di Danny trovarono la peluria pubica e fu in quell’istante che il suo polso si ritrovò bloccato dalla stretta decisa della mano di Steve. Allora ho avuto l’impressione giusta! Non dormiva del tutto! Pensò sentendosi morire. Ebbe l’impressione di trovarsi alla deriva. Immaginò che ora Steve avrebbe fatto della sua mano poltiglia e del suo imbarazzante tentativo di seduzione la peggiore delle idee possibili. Tornò alla realtà, una realtà che era forse peggiore dell’incubo da sveglio nel quale era incappato. Quando lo sentì bofonchiare qualcosa che assomigliava tantissimo ad un “sì” gutturale, Danny riuscì in qualche modo a voltare il capo verso l’alto e vide Steve, ancora dormiente, mugugnare. Ok, che sta succedendo? Intanto che se lo chiedeva, la mano di Steve spinse con decisione quella di Danny verso il basso, sull’erezione ancora perfettamente custodita nel suo involucro. Il palmo del detective accettò senza remore e fu così che si trovò a palpeggiare quella tensione. E Steve, che davvero dormiva ma di questo Danny non ne era del tutto sicuro, a muovere su di sé la mano del collega. A quel punto al biondino bastò accarezzare una quindicina di secondi se stesso per raggiungere l’apice, vergognandosi subito come il peggiore degli sporcaccioni. Nel frattempo, probabilmente caduto in una fase di sonno più profondo (o meno profondo) la stretta di Steve venne meno e così Danny fu libero di togliere la mano dal pacco. Nel giro di poco partì diretto in bagno a cambiarsi e a torturarsi. Non posso continuare così! Si disse mentre una paranoica sequenza di accuse e dubbi lo travolgeva come una valanga.

Il giorno seguente fu tremendo per Danny. Ogni volta che guardava Steve riviveva vividamente gli avvenimenti notturni. Non che si fosse pentito, aveva imparato ad essere onesto con se stesso e capiva che quella era l’unica cosa da fare quando si ha un problema. C’era passato con Rachel, ora avrebbe risolto la faccenda pure con Steve, decise solerte come sempre. Forse gliene avrebbe addirittura parlato. Mentre facevano colazione sul ponte, nella sua mente iniziò a sciorinare il discorso dove ammetteva di provare delle ‘pulsioni’ di tipo ‘sessuale’ per lui. Arrossì al pensiero, fatto che non passò inosservato: “Tutto ok Danno?”
“Perché?”
“All’improvviso sei diventato bordeaux”
“Mi sa che ieri ho preso troppo sole”
“Ma se fino a cinque minuti fa sembravi pallido!”
“Beh perché ho dormito poco stanotte...” accidenti!
“E perché avresti dormito poco?”
“Bah, che ne so! Dormire in nave non mi è congeniale, tutto qui” smorzò la curiosità del collega provando a mettere giù una fetta biscottata con marmellata. Steve, intenerito da quell’atteggiamento, ebbe l’insano istinto di accarezzargli la mano che spalmava ma si frenò. Non ricordava nulla degli avvenimenti della notte ma sapeva benissimo cosa turbava l’animo di Danny: la vicinanza. Mai prima di allora erano stati così vicini e così prossimi ad un’intimità con tutti i crismi. Anche lui moriva dalla voglia di abbattere quella barriera eretta tra loro. Di baciarlo, di chiudersi in camera e fare l’amore fino a restare privi di energia... Anche Steve stava per dire qualcosa di quasi compromettente quando qualcuno picchettò sulla sua spalla: si trattava della solita addetta che si occupava dell’organizzazione degli eventi. “Mi scuso per il disturbo ma ci tenevo a ricordarvi che stasera ci sarà il ballo di gran galà e tutti gli ospiti della nave sono tenuti ad indossare il miglior abito! Il frac sarebbe gradito” li avvisò e sorridendo si congedò dal duo. Danny provò a sorridere a sua volta. Quella figura, ne maschio ne femmina, lo metteva a disagio e tutte le volte che se lo (la?) ritrovava davanti s’innervosiva. Anche a Steve faceva un effetto simile.
“Ce l’hai il frac Steve?” domandò sogghignando finalmente di nuovo rilassato.
“Una specie, e tu?”
“Sicuro! E sono certo che sarò il più elegante di tutti”
“Il nanerottolo più elegante di tutti hai detto?”
“Haha, spiritoso il gigantone!” gli tirò un pezzetto di pane. Steve si riparò scherzosamente con un piatto ma quando fu certo che l’altro avesse abbassato le difese, gli lanciò a sua volta un chicco d’uva che colpì il detective sulla fronte. “Bastardo!”
“Hai iniziato tu!” continuarono a punzecchiarsi per almeno dieci minuti buoni fino a quando anche le ultime maestranze ebbero lasciato la sala. A quel punto si videro costretti ad alzarsi.
Pigramente giunse la sera. Steve e Danny si cambiarono rispettivamente in bagno e di fronte al letto. Danny come sempre scelse la toilette. Finalmente uscì. Per sua fortuna Steve McGarret era già pronto.
“Wow!” accolse l’amico con un’esclamazione e uno sguardo affascinato.
“Vuoi dire che ti piace il nanerottolo?”
“Sei il mio nanerottolo” affermò con la voce più dolce che teneva nascosta per le grandi occasioni.
Danny tossicchiò nervoso: “Sarà meglio che ci avviamo sennò rischiamo di essere gli ultimi e tutti ci noteranno e comunque...”
“Sì?”
“Stai molto bene anche tu Steve, davvero affascinante... ”
“Grazie, vuoi dire che sono un degno fidanzato?”
Gli occhi del biondino divennero lucidi e non riuscì a celare quello che il suo cuore conservava così gelosamente: “Sei meraviglioso, non so cosa diavolo si potrebbe volere di più” così dicendo accettò la sua mano e Steve, confuso e ubriaco di felicità, la strinse nella sua.
Come una perfetta coppia di innamorati si avviarono verso la loro serata danzate.

6 commenti:

  1. Cavolo! Capitolo bollente ed eccitante. Il pezzo a letto mi ha davvero fatto venire le scalmane. Danny deve stare proprio al limite per osare così. Steve poi che lo spinge a continuare è uno spettacolo orgasmico. Brava cicci, sempre meglio. Sono estasiata da questa fic e da loro. Sai che ogni volta che leggo un capitolo penso ai ciccini e come Steve e Danny me li ricordano.

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  2. Anche a me! Pare di rivederli, in altre vesti e con caratteri differenti ma di base c'è questa attrazione strisciate e l'enorme complicità! :)

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  3. La scena a letto, con Danny che accarezza Steve, che si lascia accarezzare in questo stato fra il sonno e la veglia, è davvero molto sensuale.
    La seconda parte invece è improntata alla tenerezza, alla dolcezza e all'affetto.
    Nell'insieme un capitolo molto bello e che mi è piaciuto tanto, complimenti!!

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  4. Non posso che esserne felice, sto scrivendo in uno stato un po' traballante e nn riesco a capire che tipo di conseguenze sta avendo questa situazione ma visto che i commenti sono così carini, posso ritenermi soddisfatta!

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  5. Che bellissimo ed eroticissimo momento che hai descritto! *ç*
    Mi hai fatto salire la pressione e aumentare la sudorazione... Mamma mia!
    E il finale con quell'ammossione poi, mi ha sciolto. Bellissimo capitolo, davvero! *-*

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  6. Grazie cara! Detto da te mi fido! ^__^

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