lunedì 21 marzo 2011

Pride and queer cruise




Sesta parte


La sala ricevimento era stata agghindata per l’occasione. Dopo aver spizzato in giro, Steve prese il suo compagno per un braccio: “Balliamo Danno?”
“Non siamo obbligati a farlo” farfugliò il detective sorpreso.
“Beh infatti non lo siamo... balliamo?”
A Danny scappò un sorrisetto storto. Ok, c’erano altissime probabilità che Steve avesse capito, o che addirittura non solo aveva intuito la natura amorosa dei suoi sentimenti per lui ma che addirittura lo ricambiasse. Sennò perché vorrebbe ballare con me. Sospirò accettando.
Si ritrovarono così a ballare un lento in mezzo ad un’altra dozzina di uomini, alcuni in frak. Sulle loro teste lampadari ornamentali e attorno a loro il via vai dei camerieri. Danny e Steve ballavano abbracciati. Avrebbero potuto tenere una distanza accettabile tra i loro bacini, giusto perché al contrario di quello che erano obbligati a lasciar credere, non stavano insieme... invece i loro inguini erano pressappoco attaccati. Perché sto così bene tra le tue braccia Steve, perché non vorrei essere da nessuna parte ora? Si domandò sull’orlo di una crisi di nervi o semplicemente sul punto di non riuscir più a trattenersi. Guardò davanti a sé, all’altezza delle spalle del compagno. Senza osare spostare la testa verso l’alto, con il rischio di incrociare gli occhi intensamente blu del collega, e non riuscire più a reprimere ciò che provava. “Tutto ok Danno?”
“Sì, certo, tutto ok… Perché?”
“Mi sembri pensieroso”
“Nessun pensiero dolcezza” ehm… dolcezza? Ora non ci sente nessuno... forse dovrei comportarmi normalmente… forse.
“Sono felice.. ora” disse semplicemente Steve, e quella frase cambio letteralmente tutto!
“Sì?”
“Intendo così, abbracciato a te. Ok Danny hai capito, non sono io quello che parla tanto...”
“Ah ok”
“Solo ok?”
A quel punto Danny riuscì a trovare la forza di guardarlo negli occhi: “Anch’io sono felice... tra le tue braccia... è un male?”
“No, non direi...”
“Ma forse è sconveniente... ehm... forse è solo l’atmosfera...”
“Non credo proprio” Steve stava per avvicinare le proprie labbra all’orecchio di Danny quando il suono improvviso di uno sparo unito a delle urla poco virili lo fece trasalire. “Che succede!” gridò staccandosi dal partner. Entrambi scattarono seguendo la scia delle urla. Fattosi strada tra la massa di curiosi, trovarono il ferito: il governatore Barone era riverso a terra. Si toccava la spalla sanguinante. Francisco, al suo fianco, cercava di sostenerlo. Danny si piegò su di loro: “È riuscito a vedere chi ha sparato?” domandò cercando di capire come fossero le sue reali condizioni. Steve si guardò intorno poi corse verso il punto dove gli era sembrato di scorgere dei movimenti sospetti. Giunse verso i corridoi e vide un’ombra allontanarsi furtivamente ma non fu in grado di riconoscere a chi appartenesse. Le sue narici però furono stuzzicate da un odore che gli ricordava qualcuno... ma non riuscì a ricordare a chi appartenesse.
“Maledizione!” sbraitò. Nel frattempo arrivarono i soccorsi. Siccome lo sparo aveva colpito il governatore solo di striscio non ci fu bisogno di far arrivare da Honolulu un elicottero. Furono sufficienti le medicazioni a disposizione dal personale medico della crociera.
Una volta medicato, Danny e Steve raggiunsero Barone nella sua cabina. “Lei pensava davvero di non correre nessun pericolo?” esordì il Seal: “A questo punto ha la prova che si sbagliava” Danny lo fulminò con gli occhi incredulo. Con quell’uscita stava compromettendo la copertura. Al governatore bastò fare uno più uno... “Ma non mi dire... siete due poliziotti!” biascicò toccandosi la spalla ancora dolorante. “Avrei dovuto capirlo che avevate qualcosa di strano... e ditemi, non siete nemmeno una coppia? Non siete nemmeno gay?”
Danny Williams stava per rispondere al posto di Steve quando questi lo bloccò. “Io e Danny ci amiamo, ma questo non è l’argomento in questione. Che qualcuno gliel’ha giurata è pertinente” precisò lasciando il detective esterrefatto. Io e Danny ci amiamo, gli aveva appena sentito affermare. Quasi con indifferenza, non certo con la solennità che avrebbe dovuto avere una frase del genere. O forse non lo pensava davvero, si disse. Forse era un modo per far digerire a Barone che due angeli custodi avrebbero provveduto alla sua sicurezza.
“Dovete capirmi... se non ho voluto protezione è per via di Francisco. Essendo figlio di un narcotrafficante pentito ha vissuto praticamente la sua infanzia tra i gorilla. Non volevo fargli rivivere un incubo simile”
Steve spalancò gli occhi e anche Danny fu commosso da quella rivelazione. Ora capivano tutto. Comprendevano quando l’amore che il governatore provava per il suo compagno fosse grande. Talmente potente da essere disposto a mettere in pericolo la sua vita. “Ma non ha pensato che Francisco soffrirebbe molto di più se la perdesse?” Steve lo aggredì.
“Ora me ne rendo conto. Ma all’inizio pensavo fosse un mitomane. Non volevo rovinarmi la crociera. Tra le elezioni e la mia lotta a favore dei diritti dei gay, Francisco ed io non abbiamo avuto un attimo di respiro. Sentirmi il fiato sul collo dei poliziotti avrebbe rovinato l’atmosfera. Volevo sentirmi libero, sentirci liberi. Ma ora mi rendo conto di aver sottovalutato la faccenda” si accigliò.
Danny gli appoggiò una mano sulla spalla affettuoso: “Stia tranquillo. Troveremo chi l’ha colpita e lo riporteremo a terra in manette. Glielo garantisco”
“E io gli garantisco che farò in modo di mantenere questo” terminò Steve. Dopo averlo lasciato solo nella sua stanza, Danny e Steve senza scambiarsi una parola raggiunsero la loro. Una volta tra le quattro mura l’imbarazzo li colse. Ma insieme all’impaccio anche il bisogno ormai divenuto incombente di confidarsi, di capire. Dopo un lungo sospiro, fu Danny a prendere coraggio. Voltatosi di scatto, si ritrovò faccia a faccia con il collega. “Eri sincero quando hai detto al governatore che ci amiamo?” senza giri di parole. Ma quanto gli costava quella domanda! E in caso di risposta negativa sarebbe risultata non solo inopportuna ma avrebbe innescato una serie di altre domande da parte di Steve alle quali Danny sarebbe stato costretto a rispondere.
“Sono io che te lo chiedo Danny, perché io non ho motivo di mentire. Io ho detto quello che...” s’interruppe come per trovare l’ossigeno “... provo”
“Ok...” Danny abbassò lo sguardo poi sorrise. “È un bel casino!”
“Un bel casino? Dannazione ti ho appena detto che sono innamorato di te e tu riesci solo a dire è un bel casino?” lo pungolò.
“Ora mi rendo conto di una cosa!” alzò la voce il biondino: “Tu lo sapevi! Sapevi che mi piacevi, che mi sentivo attratto da te! Sapevi tutto e malgrado questo non solo non mi hai detto niente ma hai fatto di tutto per provocarmi, per rendermi la vita un inferno!”
Steve sorrise estasiato: “Colpevole Vostro Onore!”
“Bastardo”
“Eri troppo buffo, e le tue fughe in bagno alquanto sospette”
“Ripeto: bastardo fino al midollo! E dimmi un po’: il fatto di farmi stare così male era una sorta di tortura che ti hanno insegnato i tuoi superiori o sei sadico di tuo?”
Steve decise che anche per lui che il momento di battibecchi e recriminazioni, per quanto gioiose e maliziose, era finito. Abbassò il volto vicinissimo a quello del collega. “Sta zitto Danno”
Danny avvampò rendendosi conto che di lì a pochi attimi le labbra carnose di Steve McGarret sarebbero entrate in collisione con le sue. E così fu

3 commenti:

  1. Già mi stavo dicendo: ma come, li interrompe proprio sul più bello? Ma la seconda parte chiaramente mi ha fatto ricredere, finalmente le carte sono in tavola. Devo dire che ce lo vedo Steve a provocare scientemente e deliberatamente, in fondo come militare è uno stratega...

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  2. Beh si anch'io! E Danny meno smaliziato a queste 'tattiche" :D

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  3. Dire che amo questo capitolo è dire poco. Semplicemente fantastico il momento in cui ballano stretti sulla pista da ballo dimentichi di ciò che li circonda e soprattutto di essere in missione. Se solo non ci fosse stato quello sparo...Meno male che si rifanno dopo. Che sorpresa quando Steve dichiara che si amano. Non me lo sarei mai aspettato, mi ha colto davvero di sorpresa. Non vedo l'ora di leggere il seguito e spero che nn mi farai attendere tanto. Complimenti cicci.

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