venerdì 4 marzo 2011

Pride and queer cruise


(image by chips)


Quarta parte


La festa vintage, come previsto, si rivelò per i due sottocopertura, un tripudio di fantasia e colori. Cher, Madonne varie, oltre che logicamente qualche Jacqueline Kennedy e persino un Sylvester Stallone! All’entrata di Steve e Danny, lo stesso Barone e il suo compagno mostrarono un sorriso sornione oltre che una nota di interesse.
“Sembra che la scelta di travestirsi da Chips abbia attirato l’attenzione del senatore” fece notare Steve a Danny, il quale si guardava intorno con aria sospettosa.
“Vestirsi da poliziotti Vintage, all’inizio non mi sembrava il massimo delle trovate, però se serve a mischiare le acque...”
“Te l’ho detto che sei uno schianto?”
Oh cavolo! Quell’uscita mise in difficoltà il cavallo dei pantaloni di Danny: “Smettila di prendere in giro. Prima pensavi che avessi le gambe talmente corte da volermi fare l’orlo e ora mi dici che sono figo?”
“La mia era una legittima obiezione mentre questa è una considerazione che parte da un dato di fatto” tossicchiò per poi accostare la bocca all’orecchio di Danny: “Sei davvero fico vestito così... mi piaci” ammise con voce sexy. Proprio in quel momento vennero captati dall’uomo con la barba che avevano avuto modo di conoscere in piscina. Adam Princes si avvicinò a loro con fare tranquillo. “Sempre a flirtare, ma non vi stancate mai?”
Tossicchiando, Danny salutò sperando di sfuggire all’invadenza. Per loro fortuna l’omosessuale fu abbordato quasi subito da un gruppetto di ragazzi di colore vestiti da marinai che lo invitarono a partecipare ad un allegro trenino.
Dopo aver finto di ballare, bevuto sul serio e riso su certe situazioni allegramente, Danny e Steve furono attratti da un crocchio di persone che si allontanava capeggiati dal governatore e il suo amante. “Che facciamo li seguiamo?” Steve si avvicinò al volto del collega.
“Per forza! Anche se sento che non mi piacerà” sentenziò.
Dopo aver camminato dietro il gruppetto per alcuni metri. Scorsero finalmente la destinazione finale: il casinò. L’ambiente era senza dubbio lussuoso e accattivante. Ornamentali lampadari pendevano dal soffitto. Slot machine abbarbicate alle pareti, e naturalmente il tavolo della roulette. Fu proprio qui che si piazzò la coppia che bisognava di protezione. Steve e Danny decisero di prendere anche loro qualche fish. “Per non dare nell’occhio” si giustificarono. In verità si divertirono come pazzi puntando forte e perdendo cifre ben al di sopra di quanto potevano permettersi.
Steve era felice. Ammise a se stesso che da troppo tempo non stava così bene e ogni volta che si voltava verso il suo compagno radioso a sua volta, sentiva crescere dentro sé un fuoco che lo lasciava atterrito, completamente basito. Come se il sentimento dell’amore totale non l’avesse mai colto, in quanto troppo occupato nella lotta per la giustizia. Capì che l’aver perseguito così a lungo l’obiettivo di configgere il male, lo aveva allontanato dal bene. Si era concesso una sorta di relazione di tipo sessuale, Chatrine, per un lungo tempo. Ma quando aveva avuto la certezza di essere innamorato di Danny Williams, aveva troncato tutto, preferendo non alimentare un sentimento che poteva risultare distruttivo per entrambi, soprattutto per la ragazza.

A notte tarda, Danny e Steve tornarono nella loro suite. Stanchi, ma ancora divertiti, carichi di adrenalina e un po’ bevuti. Una volta di fronte al letto, l’imbarazzo tornò a farla da padrona. Singolarmente, si cambiarono in bagno. Il newyorkese aveva un pigiama di raso celeste con righe bianche, elegante e vagamente retrò. Steve, come c’era da aspettarsi, canotta e boxer. Bello da azzerare la salivazione, almeno per Danny la quale salivazione ebbe in effetti un certo azzeramento nel momento in cui, rischiarato solo da una pallida luna, riuscì a scorgere la figura aitante dell’uomo. “Notte Steve” sibilò prima di coricarsi nel suo angolo.
“Notte Danno” e da quel momento solo i respiri scomposti e qualche movimento sotto le coperte.
In qualche modo la notte, la prima insieme nello stesso letto, passò. Danny capì di aver dormito quando un raggio di sole lo destò dal sogno. Nel sogno si trovava in una grossa piscina molto profonda dove non sarebbe riuscito a toccare nemmeno con la punta dei piedi. Ma pur non essendo un tipo dal piede marino, non aveva paura. Alle sue spalle si presentò Steve, ancora a bordo piscina, completamente vestito il perfetto stile Rambo di giungla con tanto di segni sul viso. “Perché in questo stato?” gli chiese a mezza bocca. Non ottenendo risposta si spostò per non essere investito dalla ridda si schizzi del tuffo di Steve che, di lì a poco, galleggiò al suo fianco. “Baciami” gli chiedeva. E timidamente Danny eseguiva. E il piacere arrivava alle stelle. Era proprio per sogni di quel genere che spesse volte era costretto a masturbarsi prima di scendere dal letto! Ma, nel caso specifico, un barlume di razionalità gli venne incontro e non successe niente di male. Si svegliò normalmente, ma l’erezione non gli dava tregua. Girò la testa verso il compagno di notte: non lo trovò e lo scroscio dell’acqua gli confermò che era già in piedi. L’idea di Steven nudo sotto la doccia non fece che peggiorare il suo stato. “Non ce la facciamo proprio a tornare nei ranghi?” parlò guardandosi le parti meno nobili del suo corpo. “Ma cosa pensi che non noterà tanto buonumore? Devi proprio sputtanarmi in questo modo?” quando si rese conto che stava parlando con il proprio uccello, una goccia di sudore solcò la sua fronte. Sto impazzendo, non c’è altra spiegazione! Proprio in quel momento Steve uscì dal bagno. Attorno ai fianchi si era legato un asciugamano che avrebbe avuto il suo bel daffare a coprire tutto un bambino di due anni! Danny non poté evitare di roteare le pupille. Steve in quello stato era uno spettacolo di sensualità sconcertante!
“Tutto ok?” questi si voltò dalla parte dell’allettato che teneva le mani strette sulla coperta come se temesse che una folata di vento potesse tirarla via, mettendo così a nudo l’imbarazzante situazione sottostante.
“Certo, tutto ok!” rispose quando fu in grado di proferire una sillaba. Gli mancava l’aria, rischiava l’apnea. Così decise che se fosse uscito a razzo dal letto di spalle, punto primo avrebbe evitato di farsi vedere in quello stato e secondo avrebbe altresì evitato di assistere alla vestizione di Steve. Non era sicuro che fosse in grado di reggere un’altra sola emozione.
Alla fine si decise e scattò come una molla. Tanto rapidamente che non considerò affatto la scia di umidità lasciata dal precedente occupante. E, ad un passo dalla porta, scovolò finendo gambe all’aria.
Steve fu subito al suo fianco. Per sua fortuna il telo che lo copriva non era a sua volta scivolato. In quel caso l’imbarazzo sarebbe stato reciproco. “Sei finito per terra!”
“Ma va!” nervoso Danny rifiutò il suo aiuto. Fece perno sui gomiti e si scansò provando a superarlo. Ma Steve restava accanto a lui studiando la sua fisionomia. “Sicuro che stai bene? Stamattina sei strano”
“Non sono per niente strano. Ho solo dormito male”
“Immagino che la sensazione di essere in alto mare abbia a che fare qualcosa con la nottataccia” sfotté.
“Finiscila, non serve essere Rambo per dormire in una nave da crociera” la citazione del famoso personaggio di Stallone provocò in lui il ricordo del sogno e una nuova ondata di eccitazione lo colpì facendolo sbiancare. Fatto che fu prontamente notato da Steve. Prima che potesse di nuovo chiedergli notizie sul suo stato di salute, Danny si tirò in piedi e lo superò per poi andarsi a nascondere letteralmente in bagno.
“Maledizione!” ruminò a denti stretti una volta solo. Si disse che non poteva continuare in quella maniera e maledisse il giorno in cui aveva accettato quella missione.

Una volta vestiti raggiunsero il ponte dove era servita una ricca colazione. Steve scelse frutta di stagione e cereali, mentre Danny si buttò a capofitto su uova strapazzate con pancetta. Voleva mettere alla prova lo stomaco incordato dal nervoso. La sua agitazione era tale che non era riuscito nemmeno nell’impresa di sfogare il suo corpo. Pensò che l’accumularsi dello sperma avrebbe peggiorato il suo umore. Difatti non toccò cibo facendo ulteriormente preoccupare il suo compagno.
“Vuoi assaggiare dei litchis?”
“No! Magari gradirei dell’ananas” ironizzò Danny facendo sorridere l’altro che se non altro ebbe la conferma che all’amico non mancava la battuta pronta.
La mattina proseguì in maniera tranquilla. Dopo pranzo tornarono in piscina ma del senatore non c’era traccia questa volta. Il fatto insospetti Steve che, a parere di Danny, era stato per troppe ore tranquillo e ora era a corto di emozioni forti. Almeno era quella l’idea che gli diete la sua irrequietezza. “Non hai motivo di preoccuparti. È chiaro che preferisca stare in camera a sollazzarsi con il suo amante latino piuttosto che in una piscina piena di checche”
Quella frase gettò una luce diversa sul proseguo del pomeriggio: “Non hai tutti i torti” rispose Steve sogghignando in maniera maliziosa. Quella fisionomia emozionò le parti basse del detective.
“Che intendi?” domandò sperando, contro ogni speranza, che Steve alludesse ad ‘altro’.
“Beh chiaro che intendo! Molto meglio fare del buon sesso in un comodo letto con la persona che ami e che ti piace da impazzire rispetto a... a qualunque cosa!”
BUM! Danny si ritrovò privato di ogni linfa vitale e catapultato nel tunnel dell’eccitamento parossistico.
Steve intuì di aver esagerato ma questo gli diede adito solo a peggiorare la sua condotta: “Ti sei mai chiesto come deve essere?” domandò a bruciapelo.
“Cosa? Ti riferisci a girare l’America in autostop? Anch’io me lo sono sempre chies..”
“NO! Intendo fare sesso con qualcuno del tuo sesso Danny! Qualcuno a te speculare. Con le tue stesse fattezze fisiche anche se, chiaramente differenti!”
“Ehm... no in effetti!”
“Sarà la situazione” abbassò la voce di tre quarti. “Ma io non faccio che pensarci Danny” quest’ultimo fu tentato di lanciare un urlo ma riuscì a strozzarlo in gola. Si limitò ad un lungo sospiro. “Mica perché fingiamo di essere una coppia devi sentirti in obbligo di dividere questi dubbi sulla tua sessualità con me!”
“Io non ho dubbi sulla mia sessualità” rispose per le rime il Seal. Ma quello che all’apparenza sembrava un chiaro difendere la propria virilità si trasformò subito in un arma a doppio taglio contro Danny.
“E cosa sarebbero allora? Considerazioni di un marinaio frustrato?”
“Non mi piacciono gli uomini in generale, ma penso che potrei innamorarmi di qualcuno a prescindere dal fatto che è uomo o donna e probabilmente anche se fino ad ora l’idea mi ha fatto sempre ribrezzo, penso che potrei anche desiderarlo fisicamente. E che potrei dare e ricevere piacere da un uomo. Per questo mi chiedo come deve essere l’atto di per sé”
Danny s’irrigidì cercando di assumere un contegno razionale: “Non posso risponderti perché non ho mai provato”
“Tu pensi che potrebbe succederti?” domandò di nuovo senza filtri.
“Succedere... cosa?” Danny era sull’orlo di una crisi isterica ma fingeva che tutto fosse ok. Tanto, si disse, che stesse male o stesse bene il sole avrebbe continuato a baciare la sua chioma bionda, la musica ad accompagnare quel discorso strampalato come se niente fosse. Insomma tutto sarebbe rimasto uguale. Forse... “Dai, non essere infantile e rispondi: tu pensi che potresti mai amare qualcuno del tuo sesso?”
E tutto attorno a Danny sparì. Tranne le labbra carnose del suo compagno che, come dotate di vita propria, gli sembrarono avvicinarsi pericolosamente alle proprie...

4 commenti:

  1. Punti memorabili del capitolo: Danny e Steve vestiti da ChipS, Danny che parla alle proprie parti basse, Danny che cade a gambe all'aria, poveretto... e, per ovviamente diversi motivi, questa frase:
    "Come se il sentimento dell’amore totale non l’avesse mai colto, in quanto troppo occupato nella lotta per la giustizia. Capì che l’aver perseguito così a lungo l’obiettivo di configgere il male, lo aveva allontanato dal bene."
    ... che mi ha molto colpito, davvero bella.
    Ovviamente anche il pericolosissimo discorso sul finale, mi fa strano immaginarli parlare in modo così esplicito, credo che siano proprio sul punto di capitolare!

    RispondiElimina
  2. Beh si sono punti che hanno colpito anche me. Ho scritto questo capitolo letteralmente in trance e temevo il delirio. Contenta di averti allietata ;)

    RispondiElimina
  3. Ma non mi puoi stoppare il capitolo così! Mi si è azzerata a me la salivazione!
    Bellissimo capitolo! Danny che parla alle sue parti basse e poi vola in terra mi ha fatto morire! Per non parlare della sua perenne e costante agitazione. Povero cucciolo...

    Ed e davvero bellissimo quello che fli dice Steve. Com'è innamorato...

    Ti prego, CONTINUA! xd

    RispondiElimina
  4. Capitolo fantastico, a tratti esilaranti e ad altri moltro introspettivo. Sì il pezzo di Danny ch parla con il suo uccello rende l'idea di quanto il povero cucciolo sia in crisi. Basterebbe osì poco per lasciars andare. Dalll'altro canto, Steve sta tentando di tutto per farlo capitolare. Sa dei suoi sentimenti per lui e lo provoca in ogni modo. La scena che mi è piaciuta di più è stata quella finale quando Steve dice: "Non mi piacciono gli uomini in generale, ma penso che potrei innamorarmi di qualcuno a prescindere dal fatto che è uomo o donna e probabilmente anche se fino ad ora l’idea mi ha fatto sempre ribrezzo, penso che potrei anche desiderarlo fisicamente. E che potrei dare e ricevere piacere da un uomo. Per questo mi chiedo come deve essere l’atto di per sé"
    E' un discorso bellissimo che ha lasciato il nostro Danny senza parole. Non si sarebbe mai aspettato una tale apertura e sincerità da parte di un seal duro come lui. Attendo il prossimo capitolo per vedere gli sviluppi

    RispondiElimina